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DADA REVOLUTION di Giuseppe Ciarallo

9788894410778
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97888: 9788894410778

DADA REVOLUTION di GIUSEPPE CIARALLO
abrigliasciolta | segnali | 12.12.2021

dall'incubAzione:

La fulminAzione dadaista di Giuseppe Ciarallo strappa il sorriso sin dalla copertina, che ci getta nelle braccia di un anarcosindacalista, arrestato durante uno sciopero a Parigi: «Sarà una risata che vi seppellirà» ci affida allo sghignazzo della classe operaia.
«I cuori sono anche motori. / L’anima è un’abile forza motrice./ Siamo uguali./ Compagni di una massa operaia./ Proletari di corpo e di spirito./ Soltanto uniti abbelliremo l’universo,/ l’avvieremo a tempo di marcia» riversava ne Il poeta è un operaio Vladimir Vladimirovič Majakovskij nel 1918, ben tredici anni dopo la foto dell’anarchico gaudente, mentre le avanguardie travolgevano e coinvolgevano l’arte.
Ma se il nostro caro padre (a lui dobbiamo il nostro nome, tra gli altri) con la Rivoluzione si era identificato, i dadaisti aborrivano la guerra.
Eppure li lega l’idea collettivista, il sogno di una rifondazione dei linguaggi e dell’arte, l’intento di rompere con la tradizione.
Anche Ciarallo rompe con la sua: dada revolution ci priva della sua scrittura in quartine di endecasillabi in rima alternata al servizio di una satira tagliente, ma non di endecasillabi e, soprattutto, di quello sghignazzo verso l’insensato mondo, che abbiamo la fortuna di calpestare ancora insieme, anche a distanza, mai in assenza.
Giuseppe ci ha proposto dada revolution un giovedì 13: l’ho letto ad alta voce con Alessandro Gianni preparando cotiche e fagioli, levando i calici all’imminente riapertura, dopo tanto confinamento, che ci avrebbe riunito in presenza al dadautore: abbiam commentato i suoi «vaghi segnali di futuro» «in attesa delle Crime-Olimpiadi» «per veder sventolare ancora/ la rossa bandiera».
E siam salpati con lui «verso l’avventura e l’utopia, verso l’altrove». È stato istintivo abbracciare il «sarcasmo di un ago nel pagliaio» per onorare il compare Beppe e il compianto compagno di parola in azione con «(s)propositi e profezie», non sense, lallazioni e pure un manufatto per la nuova creatura, un cavalluccio in legno...
«Dada non significa nulla. Dada è un prodotto della bocca, usato per designare... uno spirito...»
Anarchica, insensata e folle riesco ancora a preservarmi, sfrenata non più, frenata in questa sottrazione impropria del co-fondatore abrigliasciolta, il cui spirito non ci abbandona e continua a zufolare «voi che restate, siate felici». Giuseppe Ciarallo l’ha preso in parola dada. Revolution contro noi stessi per sorridere di noi stessi e metterci alla prova con un progetto di sole ventisei pagine dadadadadadadadadadadadadadadadadadadadadadadadada in DAD...

scheda dada revolution



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